Facilitate

Le tecniche di facilitazione permettono a qualsiasi gruppo di lavoro di esprimere il massimo del potenziale, nel tempo a disposizione.  Hanno tutte una elevata efficienza  e rispetto all’obiettivo di solito l’efficacia è altissima. Per questo le pratico con passione, tanto da renderle l’ ambiente di riferimento di tutte le mie esperienze di formazione e consulenza. Mi consentono di attivare i team su obiettivi didattici o operativi, alzano drammaticamentela qualità del lavoro e rappresentano per tutti i partecipanti una vera palestra di leadership.

Ho ricevuto un imprinting determinante tra il 1999 e dil 2000 quando la moderatrice austriaca Gabriele Koessler  , in una serie di seminari organizzati per i docenti di Controller Akademie Italia, mi ha trasmesso il “pacchetto” delle tecniche e la filosofia alla base dell’approccio tedesco alla facilitazione visiva . Rapidamente sono diventate il tessuto connettivo di tutte le attività che ho gestito nel campo della formazione, nella mia attività aziendale e nei progetti di consulenza.

Una inesauribile voglia di scoprire sempre di più in questo campo mi ha portato ad approfondire e sperimentare le tecniche della visualizzazione in senso lato (Edward Tufte), della visualizzazione quantitativa (Stephen Few), Visual Thinking (David Sibbet), mind mapping ed altre .

Nel campo delle tecniche di lavoro di gruppo nel 2003 ho iniziato a praticare l’Open Space Technology , tecnica che ho approfondito beneficiando anche della conoscenza personale del suo scopritore Harrison Owen. E’ in assoluto la più spettacolare ed inventiva tecnica di lavoro di gruppo che io conosca. Permette a gruppi anche grandissimi (oltre 2000 partecipanti) di lavorare e creare insieme, nello stesso luogo, in un tempo a volte molto breve.

Grazie alle tecniche di facilitazione i miei team “vedono” ciò su cui lavorano insieme, esprimono il massimo del loro potenziale e raggiungono, ma più spesso superano, i loro obiettivi.

Grazie ad esse non lavoro mai solo.

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Facilitation techniques allow any working group to express maximum potential, in the available time. They all are highly efficient and usually the effectiveness is huge. That’s why I practice facilitation techniques with passion, so that they became the environment of all my experiences in training and consultancy. They enable me to activate teams towards didactical or operating goals, raise dramatically the works quality and represent for any of the participants a true leadership exercise.

I received a crucial imprinting between 1999 and 2002 when the Austrian moderator Gabriele Koessler , in a sequence of seminars dedicated to Controller Akademie Italia trainers, gave me the “package” of techniques and the philosophy underlying the German approach to  visual facilitation. Rapidly facilitation became the base layer of all my educational projects, in my company activity and in consultancy projects.

An endless drive to discover more in that field brought me to deepen and experiment visualization techniques in the broader sense (Edward Tufte), of quantitative visual analysis (Stephen Few), Visual Thinking (David Sibbet), mind mapping etc.

In the field of group working techniques in 2003 I started to practice Open Space Technology, technique I deepened also thanks to personal knowledge of  Harrison Owen, the Open Space Technology originator. It’s by far the most spectacular and inventive group working technique I know. It allows groups even very large (+2000) to work and create together, in the same place, in a very short time.

Thanks to facilitation techniques my teams “see” what they are working on together, express at best their potential and achieve, but more frequently exceed, their targets.

Thanks to facilitation I never work alone.